domenica 29 settembre 2013

Crema d'acciuga su cavolo cappuccio, un'idea dalla prima edizione di Lo Chef è una Star


Già qualificarmi tra i 3 finalisti della gara ai fornelli Lo Chef è una Star è stata una sorpresa, ma arrivare seconda cucinando di fronte al pubblico, in una cucina non mia, valutata da una giuria è stato veramente emozionante! Aspettavo la sera del 28 settembre con trepidazione, un misto di ansia e di curiosità via via crescenti con il passare delle ore, ed ecco che il gran giorno è arrivato! Oglianico, arrivo!!! Di fronte ad un cuoco professionista, un pasticcere di livello, una stylist ed una 'collega' foodblogger (Laura di Pentole di cristallo) ce l'abbiamo messa veramente tutta per tirare fuori il meglio di noi stessi in un clima cameratesco ed amichevole distante anni luce dalle televisive sfide tra appassionati di cucina. Di questa bella esperienza (oltre a molte fotografie mosse perchè eravamo in perpetuo saltellare davanti ai fornelli!) rimarranno indubbiamente il piacere di aver conosciuto degli altri appassionati di cucina come me, ma anche uno spunto per una versione 'elegante' di un classico della cucina Piemontese, ovvero l'insalata di cavolo cappuccio e bagnacauda.
In una delle prove abbiamo infatti dovuto ripetere pari pari la ricetta che lo chef Randisi (Ristorante Antica Locanda dell'Orco) aveva ideato per la serata, ovvero una millefoglie i cui strati alternati erano composti da fettine di filetto di vitellone alla piastra, cavolo spadellato nel fondo della suddetta carne e crema all'acciuga (per amanti dell'umami -ne abbiamo parlato qui, ricordate?- anche se qualcuno può storcere il naso...). Bhè perchè non 'portare a casa' quella che a mio avviso è stata la parte migliore, ovvero la crema all'acciuga? ; -) Si tratta di una sorta di evoluzione chic della bagna cauda che diventa molto delicata, cremosa e ben strutturata. Certo la bagna cauda è tutta un'altra cosa, sia perchè i puristi usano solo olio, mai panna e soprattutto perchè la quantità procapite di aglio si attesterebbe su una testa (sì, non spicchio, proprio testa!) a persona.
A meno che non vogliate tenere i vampiri lontani e non siate degli stomaci forti disposti a tutto pur di non tradire la tradizione, provate questa delicata crema e non ve ne pentirete!!! : -)


mercoledì 18 settembre 2013

Penne integrali con ratatouille al BBQ


Da quando ho iniziato ad armeggiare con il BBQ a gas, con le sue temperature ed i suoi tempi anche a suon di fallimenti, oibò!, mi è venuta una gran voglia di provarlo con preparazioni e ricette non propriamente da BBQ... lo sapete, mi piace sperimentare e sperimentare sìssìsìsìsì ; -)
Così ecco questa pasta per grandi compagnie! Una pasta salutare (vegan) per aprire le danze mangerecce, mentre il BBQ si scalda per arrivare ad una buona temperatura per le carni o le verdure grigliate o per tostare il pane da bruschette, il tempo (e l'energia) non si sprecano cuocendo le verdure. E poi questo è un periodo in cui le verdure la fanno da padrone, senza dimenticare che ogni scusa è buona per usare lo splendido peperone IGP di Carmagnola! : -) Le foto non rendono giustizia, ma capirete che star dietro al barbeque e a tutta la brigata di mangiatori non lasciano grande spazio all'immortalare il momento!
Non demoralizzatevi se non avete il BBQ, portando il forno alle stesse temperature potete tranquillamente prepararla in cucina.
Buona, sana e gustosissima! Come diceva qualcuno 'provare per credere'! :  -)

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di 'Oggi pane e salame, domani...'

domenica 15 settembre 2013

Focaccia 'pugliese' con patata e lievito madre (versione di Sara Papa e la mia!)


versione mia
Le virgolette sono doverose, dato che io pugliese non sono! Da un pò di tempo stavo però cercando una risposta valida a Simona, a cui tempo fa avevo 'spacciato' il mio Vito. Mentre io ero spaparanzata in ferie lei si metteva alla prova con il fratellino del mio lievito madre, Giuliano, documentandomi con foto i suoi strabilianti successi (avevo detto che era semplice!!!). Era rimasta però 'in sospeso' una questione sulla focaccia pugliese e sul suo livello di lievitazione..bhè visto che non l'avevo mai provata a fare, ma mi incuriosiva capire quali potevano essere i problemi eventuali (e la loro soluzione, benintesi!) ho deciso di provare quella dell'affidabile panificatrice Sara Papa. La prima volta ho seguito il procedimento alla lettera, parola per parola, ottenendo una focaccia saporita, ma 'bassa'...in pratica il problema che inizialmente aveva incontrato la mia 'collega' di lievito...Pare che la focaccia barese però non sia molto alta, ma la pugliese sì... Allora, dal momento che sono testarda come un mulo, ho fatto a modo mio allungando estremamente i tempi di lievitazione portandoli alla temperatura bassa del frigorifero.
Risultato da applauso, per cui riporto qui i tempi usati (almeno la potrò ripetere identica la prossima volta!)
Vi lascio comunque la ricetta originale, cosicchè anche voi potrete fare le vostre valutazioni.

versione mia

giovedì 12 settembre 2013

Crostata nettarine-cioccolato-amaretti senza cottura


Ovvero nettarine no problem, idee per l'esubero. Già perché la fine dell'estate coincide con il dover avere a che fare con quantità importanti di pesche molto mature prima che irrimediabilmente diventino immangiabili. E confermo e sottoscrivo senza dubbio alcuno quello che sostiene mia madre, ovvero che sono di una delicatezza estrema 'Diventano da mature a marce nel tempo di un battito di ciglia'. Amen. Così, da che io mi ricordi, tutta l'estate, ed in particolar modo i suoi sgoccioli, diventano una corsa per evitare lo spreco. Non so perché, ma da quasi 40 anni, i profumi in cucina sono di pesche cotte, amaretti e cioccolato/cacao. Le si trova in scodella a fine pasto, in dispensa nei barattoli, in freezer nei sacchetti e pure in forno sotto forma dei 'celeberrimi' persi pien (ossia pesche ripiene...ma se avete la fortuna di assaggiare quelle cotte in forno a legna, tutte le altre versioni casalinghe e non saranno deprimenti...) Questa ricetta molto molto semplice è un guizzo (riuscito) di creatività tardo estiva; ho destrutturato un classico e quindi lo ho 'ristrutturato' :-)
Fatemi sapere se decidete di anche voi di innovare la tradizione!!!


lunedì 9 settembre 2013

Crostata di riso ed erbette con formaggio Magnocca


E alla fine c'è l'ho fatta!!! Son riuscita a trovare un modo diverso di presentare la classica 'torta di riso' che ha accompagnato tante estati della mia infanzia! Penso sia un'idea originale anche per le scampagnate fuori porta, dai in fondo è ancora estate! La cosa buffa è che questo piatto per me carico di ricordi non é mai piaciuto a mio marito, per cui non mi ero mai azzardata a prepararlo : -) A me ricorda la nonna che ne preparava teglie così grandi che avrebbero potuto sfamare un intero reggimento di alpini, la parte che mi piaceva di più era la crosticina croccante sopra non appena veniva sfornata! Credo sia un piatto che il Piemonte ha in qualche modo adottato dalla vicina Liguria (non c'era anche la celebre battuta di Balbontin e Ceccon a citarla ?!) dove viene preparata sia  'nuda' che avvolta in pasta matta o sfoglia ... Bhè quella dei miei ricordi è priva di 'base', ma in questa mia rivisitazione, partendo dagli stessi semplici ingredienti, ho voluto ricreare l'idea del guscio. Il marito questa volta ha apprezzato : -)
Per amore di precisione, tutta la verdura usata in questa ricetta proviene direttamente dall'orto della suddetta nonna : -)
Un'altra precisazione è d'obbligo: io ho usato come formaggio del Magnocca stagionato, beninteso che si tratta di una 'licenza poetica' essendo un formaggio lombardo e non Piemontese. Ovviamente è sostituibile con altro formaggio a pasta dura stagionato o semistagionato.

martedì 3 settembre 2013

Chutney indo-piemontese (ovvero quando ramassin e brignun incontrano il panch phoron)



Ragazzi come mai il rientro dalle ferie è sempre più drammatico man mano che passano gli anni??? Ieri è stata una giornata i-n-t-e-r-m-i-n-a-b-i-l-e, mi son trascinata in modo scarsamente proficuo da un posto all'altro ringhiando contro tutti quelli che entravano in un raggio inferiore al metro e mezzo dal mio baricentro...oggi chiederò perdono cospargendomi il capo di cenere! Per rientrare un po' nella quotidianità ho riordinato questa ricettina preparata in fretta e furia il giorno prima della partenza, per evitare di sprecare irrimediabilmente tutti i ramassin e i brignun che i miei genitori mi avevano donato. Per i non-Piemontesi i ramassin sono il modo in cui familiarmente chiamiamo il 'susino damaschino' tipico della zona del saluzzese, pare arrivi anticamente dalla Siria ed ogni famiglia ne ha almeno una pianta dalle mie parti. Il fatto che si raccolga direttamente da terra, una volta che molto maturo cade dall'albero, fa sì che sia rapidamente deperibile e rapidamente occorra consumarlo o affrettarsi a conservarlo in qualche modo. Brignun invece è un termine dialettale per indicare la susina, pare che sia un termine condiviso con i vicini Liguri e che l'albero del pruno compaia sullo stemma araldico della famiglia dei Brignole-Sale (quante cose si imparano!) Ovviamente prodotti bio, macché bio, direi 'wild' e del territorio che ho deciso, nella mia vena 'fusion' di sposare con un mix di spezie tipicamente indiano (e bengalese) il panch phoron (o panch puran). Detto anche 'le 5 spezie indiane' questo è un preparato composto da quantità di pari peso di 5 spezie non triturate ovvero la nigella sativa, il fieno greco, il finocchio, il cumino e la senape. Si utilizza così com'è in aggiunta alle carni o nei curry vegetariani, oppure dopo una rapida frittura in olio per sprigionare tutti i sapori dei vari componenti. È difficile trovarlo in commercio già preparato, ma potete prepararne un barattolino pronto all'uso semplicemente pesando ogni spezia e mescolando, nulla di più facile!
Vabbè dai, parlare di cibo mi ha dato un po' di sprint...buon rientro a tutti!!!